Si è svolto venerdì pomeriggio, presso la sala della ex seconda circoscrizione, alla presenza di una folta e interessata platea di donne, il primo incontro della rassegna Percorso Femminile Singolare, promosso dal Dipertimento Maternità e Infanzia dell'Area Vasta 2, dall'Assessorato alle Pari Opportunità e dal Coordinamento Donne Jesi. Dopo il saluto del sindaco Massimo Bacci e dell'assessore Barbara Traversi, sono intervenuti i rappresentanti delle varie componenti territoriali e ospedaliere del servizio. Il dott. Picchietti ha descritto la pluralità di servizi offerti dal consultorio. Le ostetriche hanno ricostruito la storia della professione e il loro ruolo in tutte le fasi della vita della donna, dalla pubertà alla menopausa e oltre, dando spazio a varie testimonianze dirette, tra cui quella di una delle mediatrici culturali che lavorano al consultorio per agevolare l'accesso ai servizi delle donne di origine straniera. Il dott. Curatola ha fatto un'ampia panoramica sugli aspetti non solo medici, ma anche filosofici e antropologici, dell'esperienza della maternità. La dott.ssa Catalani ha raccontato il lavoro del reparto di pediatria. Il dott. Bernacconi, primario di anestesia, ha parlato del trattamento del dolore, inquadrandolo dal punto di vista storico e normativo. Per il coordinamento donne è intervenuta Emanuela Bartolini, che ha sottolineato come questo Percorso sul tema della salute della donna si inserisca in una più ampia rassegna di iniziative, all'interno della quale si parlerà anche di diritti, ambiente, lavoro, azioni per prevenire e contrastare la violenza, cominciando con il flash mob 1 Billion Rising, previsto per il 14 febbraio, alle 19,00, in piazza della Repubblica.
“Siamo molto soddisfatte - dichiara l'assessore Traversi - sono state fornite alle cittadine jesine informazioni preziose ma anche trasmesse molte emozioni positive, a cominciare dalla passione e dall'amore con cui lavorano tutti gli operatori coinvolti in questi servizi. Voglio ringraziare in particolare Giliana Pontoriero e Emilia Pellegrini, che hanno pensato e realizzato il tutto, e il dott. Curatola, che ha dovuto difendersi da un intervento polemico sulla mancata attuazione della legge 194 a Jesi. Ho avuto modo di verificare che la scelta di obiezione di coscienza, da parte sua e degli altri medici che fino a tempi recenti praticavano l'interruzione di gravidanza nel nostro ospedale, non è stata il frutto di una preclusione ideologica, ma il risultato di un profondo disagio dovuto alle politiche dell'Asur. E in ogni caso, dichiarandosi obiettori di coscienza, questi medici hanno esercitato un diritto che viene loro riconosciuto dalla legge. Spetta all'azienda sanitaria, intervenire per garantire comunque i diritti delle donne. In questo senso io e il sindaco ci siamo già rivolti al direttore generale dell’Asur Piero Ciccarelli, che avendo assunto da poco l'incarico di direttore anche dell'Area Vasta 2, ci ha chiesto del tempo per capire come intervenire. Siamo decisi ovviamente ad insistere, se non dovessero giungerci risposte entro poche settimane, a farlo con la doverosa fermezza e a chiedere ai cittadini, se necessario, di far sentire anche la loro voce. Ma ritengo che attaccare i nostri medici sia inutile, oltre che ingeneroso.”
Comune di Jesi
Jesi, 2 febbraio 2012